Perché 5 anni fa è nata questa esigenza?
Durante il decorso della sua malattia, il paziente oncologico si trova a dover affrontare non solo i molteplici sintomi dovuti alla tossicità dei trattamenti (chiamati eventi avversi, in inglese Adverse Event – AE), ma anche un senso di abbandono e di insicurezza.
Stabilire con precisione l’entità degli AE, correlati alla diagnosi e al trattamento del cancro, ha un’implicazione importante per una migliore presa in carico dei pazienti e una collocazione più efficiente delle risorse ospedaliere. Infatti, l’individuazione precoce del rischio di ogni singolo paziente di sviluppare un AE impatta sull’allestimento di misure preventive per ridurre il rischio stesso.
Uno studio clinico del Memorial Sloan Kettering Cancer Center ha dimostrato che la gestione dei sintomi derivati dalle tempestive segnalazione di eventi da parte dei pazienti (Patient Reported Outcome – PRO), oltre a fornire dati importanti per le attività di farmacovigilanza, è correlata a un aumento medio della sopravvivenza di circa 8 mesi rispetto al gruppo di controllo e a due mesi in più di tolleranza del trattamento chemioterapico (Jama, “Electronic Patient-Reported Symptom Monitoring Associated with Increased Survival Among Patients with Metastatic Cancer”, Jama Network, 2017).
L’utilizzo di strumenti e tecnologie innovative viene sempre più inserito nella pratica clinica come supporto all’attività assistenziale. Tali strumenti infatti permettono un monitoraggio costante delle condizioni cliniche del paziente anche in contesti differenti dagli ospedali e dagli ambulatori clinici; per esempio sono già stati sviluppati e validati sistemi in grado di monitorare lo stato di salute dei pazienti diabetici e con disturbi cardiaci (Karhula T, Vuorinen A-L, Rääpysjärvi K, et al. “Telemonitoring and Mobile Phone-Based Health Coaching Among Finnish Diabetic and Heart Disease Patients: Randomized Controlled Trial”, Journal of Medical Internet Research, vol. 17, 2015). L’impiego di tecnologie cambia radicalmente l’impostazione classica del processo assistenziale, in quanto la rilevazione del sintomo risulta sempre più Patient Oriented, demandando di conseguenza al clinico la sola diagnosi differenziale e la relativa cura.
Poter monitorare i sintomi, anche a domicilio, porta a un maggiore controllo dello stato di salute del malato con ricadute positive in termini di presa in carico del paziente, di gestione degli effetti collaterali e di supporto ai familiari/caregiver.