Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

La telemedicina come strumento di Triage per i pazienti in chemioterapia in regime di ricovero ordinario

esperienza digitale

summary

Valutare in anticipo il paziente avviato alla chemioterapia per determinare l’idoneità al trattamento e ottimizzare la durata del ricovero. È questa la concreta opportunità offerta dal progetto di telemedicina “Televisita in Oncologia, strumento di triage per l’ottimizzazione della chemioterapia in ricovero ordinario”.
Sviluppato presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT), grazie alla collaborazione tra la Gestione Operativa e la SC di Oncologia Medica 1, diretta dal prof. Filippo de Braud, il progetto è stato presentato recentemente al prestigioso Lean Healthcare e Lifescience Awad 2022, risultando il migliore nella categoria “Home e digital care” e il più innovativo tra i progetti finalisti. L’iniziativa si inserisce nel progetto “Telemedicina e Connected Care” coordinato dall’ing. Michele Torresani, volto ad introdurre la telemedicina nei reparti e negli ambulatori dell’INT.

Contesto e obiettivo

Nel 2021, la SC di Oncologia Medica 1 dell’INT ha erogato circa 260 trattamenti chemioterapici per adulti in ricovero ordinario, che afferiscono al DRG 410, annoverato tra i 108 DRG a rischio di inappropriatezza. L’analisi di processo ha individuato un nodo decisionale critico nelle tempistiche di valutazione del paziente e di validazione dello schema di chemioterapia. Nell’approccio attuale, l’esito degli esami ematici effettuati il mattino stesso può essere tale da annullare il ricovero, con costi e disagi sia per il paziente sia per la struttura. Oppure, il trattamento è confermato, ma la validazione dello schema di chemioterapia non arriva in tempo utile, ritardando il trattamento e prolungando la degenza.

Descrizione attività e risorse impiegate

Sono stati identificati i pazienti che avrebbero potuto beneficiare, il giorno prima ricovero, di un triage in televisita in grado di evitare il rischio di un prolungamento della degenza. Si è poi definito un percorso che inizia, 24-48 ore prima del ricovero, con il prelievo ematico che il paziente può fare in un centro vicino al proprio domicilio. Il referto degli esami viene caricato dal paziente nell’ “Ambulatorio virtuale”, per poi accedere alla televisita e stabilire così un primo contatto con il medico, che può così analizzare il quadro clinico del paziente 24 ore prima del ricovero.

Risultati

Il processo così delineato permette di raggiungere due risultati importanti. Il primo è di intercettare in anticipo le problematiche che impedirebbero il trattamento. 

Il secondo è di confermare lo schema di chemioterapia entro i tempi prescritti: l’infusione può così avvenire il primo giorno di ricovero, riducendo la permanenza del paziente in ospedale allo stretto necessario. In tal modo la struttura ospedaliera può riallocare i posti letto rimasti liberi e migliorare l’indice di qualità ed efficienza delle prestazioni erogate.

Non solo, il contatto a distanza propedeutico al ricovero permette al paziente di entrare in contatto con l’équipe curante in anticipo e, soprattutto, di evitare inutili viaggi con conseguente risparmio di tempo, costi e fatica.

Next step

Il reparto di Oncologia Medica 1 sta via via verificando la disponibilità alla televisita dei pazienti in nota per il ricovero. A inizio 2023 è previsto un monitoraggio complessivo per valutare gli indicatori di progetto e analizzare l’effettivo tasso di adesione dei pazienti e la riduzione dei tempi di degenza, attesa non inferiore al 15%, con un target del 60% di inizio delle terapie nel primo giorno di ricovero.

In prospettiva, si sta valutando la possibilità di diffondere l’approccio ad altri tipi di percorsi, come la chemioterapia in regime ambulatoriale, nonché ad altre UO dell’INT interessate.

Al fine di ampliare il bacino di pazienti in grado di accedere ai servizi di telemedicina dell’Istituto, è stata sviluppata una nuova funzionalità della piattaforma che consente di autorizzare l’accesso tramite SPID a un caregiver/familiare del paziente.

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