AUSL Reggio Emilia

La strategia di estensione integrata delle funzionalità di telemedicina

summary

Durante la pandemia Covid 19 presso l’Azienda USL di Reggio Emilia si è registrato un forte aumento nella richiesta e nell’erogazione di prestazioni ambulatoriali da remoto.

L’esperienza di Reggio Emilia si è posta come obiettivo l’estensione degli strumenti di telemedicina (resi disponibili da piattaforma regionale) con una modalità che riducesse al minimo l’esigenza formativa e l’impatto sull’operatività clinica.

La metodologia si è basata sull’integrazione delle funzionalità di telemedicina negli applicativi già in uso dai professionisti sanitari, consentendo di mantenere quasi inalterato il processo digitale preesistente (L’Azienda sanitaria, riconosciuta HIMSS EMRAM6 è già caratterizzata da una gestione completamente digitale della totalità dei percorsi sanitari).

Contesto e obiettivo

Negli ultimi cinque anni, complice anche la pandemia e i conseguenti limiti di spostamento e rischi di contagio, si è registrato un notevole aumento nella richiesta di erogazione di prestazioni sanitarie ambulatoriali e post-ricovero da remoto.
Gli strumenti proposti dalle piattaforme digitali regionali o verticali proposte dal mercato erano però contraddistinte dalla necessità di spostarsi operativamente sulle specifiche piattaforme di telemedicina. Queste prevedevano infatti che i professionisti sanitari, per usufruire degli strumenti di telemedicina messi a disposizione (es. televisita, teleconsulto, teleassitenza, teleriabilitazione) dovessero “spostarsi” dall’applicativo clinico normalmente utilizzato, ri-effettuare l’accesso sulla specifica piattaforma e una volta erogata la prestazione “tornare” sull’applicativo precedente per refertazione e documentazione di quanto definito nel contesto “tele”. Va infatti precisato che raramente i percorsi dei pazienti oggetto di questo tipo di prestazioni sono erogabili interamente in modalità remota, e diventa quindi fondamentale la convergenza di tutta la documentazione su un’unica piattaforma di gestione del paziente (nel caso di Reggio Emilia inserita nella cartella clinica informatizzata socio-sanitaria, adottata sia per i percorsi ospedalieri che per quelli territoriali e ambulatoriali).
Ipotizzando infatti l’adozione di una piattaforma isolata, il processo di erogazione di una prestazione di televisita avrebbe previsto, nella migliore delle ipotesi, che il professionista sanitario effettuasse:

  • 3 accessi con credenziali su 2 applicativi differenti;
  • 2 ricerche di anagrafiche del paziente su 2 applicativi differenti;
  • 2 creazioni dello stesso appuntamento su 2 applicativi differenti.

Dovendo consentire una adozione rapida e con minime esigenze formative e di alterazione dei processi, è stata perseguita una integrazione delle funzionalità di telemedicina negli applicativi abitualmente utilizzati dai professionisti sanitari, evitando quindi ai professionisti sanitari di effettuare azioni in contesti non noti, prive di valore percepito ed il conseguente calo del rischio di commettere errori.
È stato quindi perseguito l’obiettivo di consentire, indipendentemente dalla scelta clinica di erogare in presenza o da remoto una prestazione, che l’operatività si svolgesse sugli stessi applicativi già in uso da parte dei professionisti sanitari, e di conseguenza che le funzionalità di telemedicina venissero percepite come funzionalità aggiuntive di questi applicativi.

Descrizione attività e risorse impiegate

La modalità di adozione scelta per gli strumenti di telemedicina, acquisiti come piattaforma regionale o tramite procedure di acquisizione sul mercato, ha richiesto una reingegnerizzazione degli stessi, in collaborazione con i fornitori. Gli strumenti, pur essendo dotati di “autonomia funzionale” qualora necessario, sono stati adeguati per essere fruibili tramite servizi (architettura SOA, o a microservizi) consentendo quindi di fruire delle funzionalità senza appoggiarsi alle interfacce degli applicativi stessi, ma mascherandole dietro ad altri applicativi che mantenevano quindi il controllo sia del contesto clinico (utente connesso, paziente in carico, dati sanitari di base) che della interazione con l’operatore sanitario. 
Questa revisione delle modalità di fruizione delle piattaforme di telemedicina a disposizione è stata seguita da una progressiva integrazione delle funzionalità “tele” all’interno dei principali applicativi aziendali.

Alla graduale “comparsa” delle nuove funzionalità sulle piattaforme aziendali pre-esistenti sono seguite azioni informative/formative e di adozione graduale da parte delle unità operative interessate.

Le funzionalità sono state ad oggi rese disponibili sui seguenti:

Risultati e Nex step

La strategia di estensione integrata delle funzionalità di telemedicina ha portato allo snellimento del processo di erogazione delle prestazioni da remoto permettendo al professionista sanitario di effettuare su un unico applicativo:

  • Un unico accesso con credenziali
  • Una ricerca di anagrafica del paziente
  • Una creazione di contatto/episodio/appuntamento
  • Tale situazione di utilizzo è del tutto equiparabile alla normale attività svolta in presenza del paziente.

Non ultimo, i conseguenti vantaggi percepiti di un approccio di integrazione come quello applicato sono:

  • riduzione del rischio clinico dovuto a potenziali errori commessi da parte dei professionisti sanitari evitando loro la ripetizione di azioni evitabili sugli applicativi
  • convergenza di tutta la documentazione clinica sugli applicativi deputati a seguire il percorso completo del paziente (a prescindere dalla modalità di erogazione delle prestazioni)
  • minime attività di formazione ed affiancamento dei professionisti sanitari, ai quali vengono messe a disposizione nuove funzionalità e non nuovi applicativi o piattaforme

Le scelte di integrazione adottate hanno consentito nell’arco del 2022 e 2023 di portare l’AUSL di Reggio Emilia tra le aziende con una adozione più alta in Emilia-Romagna, e probabilmente a livello nazionale, delle soluzioni di televisita.
I risultati ottenuti dall’applicazione di questa strategia alle attuali funzionalità di telemedicina disponibili presso l’azienda USL di Reggio Emilia, pongono le basi per l’applicazione di un approccio di analisi strutturata nella scelta delle piattaforme e servizi di telemedicina disponibili imponendo come requisito l’integrabilità con gli attuali applicativi clinici aziendali, questo anche nel futuro contesto di integrazione con la nascente Piattaforma Regionale di Telemedicina, integrata con la Piattaforma Nazionale di Telemedicina.


A cura dell’ Ing. Paolo Bronzoni
e Dott. Ing. Marco Foracchia

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